Il progetto sullo storiografo Antonio Cambruzzi per l'anniversario dei 400 anni dalla nascita: una sinergia tra Comune di Feltre e Associazione Famiglia Feltrina

Nell'ambito della storiografia feltrina una posizione di rilievo è rivestita dal «padre maestro Antonio Cambruzzi» autore della Storia di Feltre dalle origini al 1682, proseguita fino al 1870 e data alle stampe a cura di don Antonio Vecellio.

All'indubbia rilevanza della sua opera di ricostruzione del passato cittadino, non è corrisposta un'adeguata attenzione per il personaggio. Lo stesso Giovanni Battista Zanettini, professore del seminario vescovile, studioso e letterato, che avrebbe dovuto curare «proemio, commenti e continuazione» venendone impedito dalla morte sopraggiunta nel 1870, nell'introduzione affermava «poco in patria se ne sa, e nessuno, che mi sovvenga, ne scrisse la vita». Certamente all'oblio contribuì il fatto che la sua Storia attese quasi due secoli prima di essere stampata.

Per ovviare in parte al prolungato silenzio sull'uomo e sullo studioso il Comune di Feltre e l'Associazione Famiglia Feltrina hanno stipulato una convenzione volta ad avviare la ricerca su padre maestro Antonio Cambruzzi, in occasione del 400 anni dalla nascita. L'analisi sfocerà in un numero monografico della Rivista Feltrina, nella redazione di un indice dei nomi di luogo e di persona del libro I dell'Historia di Feltre, sulla falsariga di quello realizzato nel 2003 per i volumi II e III, e in una mostra che sarà allestita nella tarda primavera 2024 presso il Museo civico di Feltre.

A seguito della pubblicazione di avvisi di selezione il Comune di Feltre ha conferito gli incarichi ad un team di studiosi che stanno già compiendo approfondite ricerche d'archivio.

A Donatella Bartolini è stato affidato il tema "I manoscritti della Storia di Feltre di padre Antonio Cambruzzi".

Sergio Claut scriverà un saggio sulle "Opere nella chiesa e nel Convento di Santa Maria del Prato".

Gian Maria Varanini si occuperà della "Storiografia dell'età barocca: il ruolo degli storiografi religiosi.

A tre giovani e promettenti studiosi il compito di scandagliare gli archivi per gettare maggiore luce sulla vita e gli incarichi ricoperti: dal governatorato della provincia di Romania a Corfù a quello della provincia del Santo a Padova, fino al ruolo di padrea guardiano nel monastero di Santa Maria del Prato.

Nicolò Costa stilerà dunque il Profilo biografico e famiglia di padre Antonio Cambruzzi, Eddy Benato analizzerà "L'attività di Cambruzzi come padre guardiano del convento di Santa Maria del Prato e nell'ambito dei frati minori conventuali" e Alessandro Cecchin ne ricostruirà l'azione quale Governatore della Provincia del Santo di Padova (con riferimenti al precedente incarico a Corfù).

Ad affiancare il gruppo ci saranno anche alcuni volontari: Tiziana Conte e Matteo Melchiorre, membri dell'Associazione Famiglia Feltrina e del Comitato di Redazione della Rivista Feltrina, e don Claudio Centa.

La storica dell'arte ricostruirà un itinerario nell'arte feltrina tra 1623 e 1684, proponendo un'antologia delle opere fiorite durante la parabola della vita dello storico. La riscoperta dell'antico prima di Antonio Cambruzzi sarà il contributo del direttore editoriale della Rivista Feltrina il quale passerà in rassegna i principali storiografi feltrini che hanno preceduto il nostro.
Infine l'autore della monumentale monografia sulla dinastia episcopale dei Campeggi scriverà sulla
Chiesa e il Convento di Santa Maria del Prato nel XVII secolo, luogo che fu teatro del tragico epilogo dell'esistenza terrena di Antonio Cambruzzi in circostanze ancora avvolte nel mistero.
La monografia derivante dalla corale azione degli esperti fungerà da catalogo alla mostra che, con le novità attese e la messe di documenti e materiali iconografici proposti si profila come uno dei più attesi eventi culturali dell'ultimo lustro. 

(Dr.ssa Tiziana Casagrande)


I 60 anni del Rifugio Dal Piaz

 

Venerdì 22 settembre il Presidente di Famiglia ha partecipato alla serata, organizzata dal Gruppo T.A.M. (Tutela Ambiente Montano), per ricordare i 60 anni del Rifugio “Dal Piaz”.

Nel portare il saluto di Famiglia Feltrina ed i complimenti per il cammino compiuto dal CAI di Feltre, sempre in prima linea nella tutela e nella valorizzazione del nostro territorio, il Presidente ha voluto citare il ruolo che Famiglia Feltrina ha, a suo tempo, avuto nel stimolare la costruzione di quello che è diventato una tappa fissa nelle escursioni dei feltrini.

Lo ha fatto citando le note che la Professoressa Bianca Simonato Zasio ha stilato sul volume edito per i 50 anni del Rifugio, e che qui riportiamo integralmente.

“L'intermediazione della Famiglia Feltrina

 L'Associazione era stata fondata nel 1958, con finalità ben evidenti nello Statuto, sintetizzate nel "mantenimento e promozione dei vincoli di identità, solidarietà e appartenenza del Feltrino". Questa base comune di "Feltrinità" aveva coinvolto già dall'inizio parecchie personalità di origine feltrina che si erano ormai affermate in altre città d'Italia e all'estero in ruoli importanti della politica, dell'industria, del mondo accademico. Per altri soci, che avevano fatto un percorso inverso trasferendosi a Feltre per lavoro, la Feltrinità era vissuta come vincolo affettivo per il luogo in cui avevano avuto successo e riconoscimenti.

Scorrendo, nel sito internet della Famiglia Feltrina, l'elenco dei primi iscritti si riconosce un nucleo elitario di buone, talora eccellenti, condizioni economiche. Dal 1959 al 1961 l'Associazione aveva avuto come Presidente Giorgio Dal Piaz; dal 1961 al 64 - cito sempre dal sito - "L'ing.Grand'Uff. Cav. Del Lavoro Antonio nob. Rossi, Direttore generale della Sade". È quindi molto probabile che La Famiglia Feltrina abbia avuto una notevole influenza, se non un ruolo diretto, nella intitolazione del Rifugio alla memoria di Giorgio Dal Piaz.

Anche se nell'Archivio della Sezione ci sono solo alcune tracce indirette dei collegamenti, si può affermare che tramite quella Associazione la costruzione del Rifugio coinvolse "La Città di Feltre" nella sua accezione più ampia. Il prestigio della Famiglia Feltrina aprì le porte, o meglio le casse, d'importanti società industriali e istituti di credito italiani. In questa "scalata" ai santuari finanziari ebbe un ruolo importante l'allora Presidente ing. Antonio Rossi, che in quel periodo fu molto attivo nel gestire i rapporti con i grandi gruppi beneficiari. Da segnalare anche il ruolo avuto da un altro socio della Famiglia, l'ing. Mario Mainardis, dirigente della SADE. Il Comitato Promotore della Sezione, da parte sua, seppe gestire egregiamente il notevole lancio promozionale”.


Assegnati i premi “Beato Bernardino” e “Feltre & Lavoro” per il 2023. La cerimonia di consegna domenica 29 ottobre.

Il consiglio direttivo di Famglia Feltrina, riunitosi nei giorni scorsi, ha assegnato i premi “Beato Bernardino” e “Feltre & Lavoro” per il 2023.

Il primo, che vuole segnalare all'opinione pubblica e alla cittadinanza esempi di impegno disinteressato e dedizione a vantaggio di singole persone o della collettività sarà conferito all'associazione “Il Filo di Arianna”. 

Il sodalizio (il cui nome completo è Arianna, il Filo della Solidarietà) ha la propria sede presso l'ospedale “S. Maria del Prato” ed è attivo da anni nella prevenzione e nella cura delle malattie gastrointestinali, che proprio nel Feltrino evidenziano una situazione particolarmente critica. Grazie anche all'impulso dato al servizio dal dottor Michele De Boni negli anni passati, l'associazione ha in programma ulteriori importanti progetti di sensibilizzazione a favore dei cittadini, ma anche di sostegno concreto alle attività ospedaliere.

La presentazione dell’attività dell’Associazione sarà fatta dal Dott. Luigi Cazzola.

Il premio “Feltre & Lavoro”, assegnato a imprenditori che si siano distinti per lo sviluppo della propria azienda in termini di creazione di posti di lavoro, di innovazione o anche come vettore di conoscenza del territorio Feltrino, sarà invece appannaggio dell'Agriturismo “Bon Tajer” di Lentiai.

Situato in località Colderù, il locale si è segnalato negli anni non solo per la cucina tipica di qualità, che valorizza i prodotti del territorio e della tradizione, ma anche per una serie di progetti in chiave ambientale ed educativa, tesi ad avvicinare soprattutto le giovani generazioni ai temi dell'ambiente e del contesto territoriale che ci circonda.

L’attività dell’Agriturismo “Bon Tajer” sarà presentata dalla prof.ssa Serena Turrin.

Entrambi i riconoscimenti saranno consegnati nel corso del tradizionale appuntamento d'autunno, che avrà luogo nella mattinata di domenica 29 ottobre nella Sala degli Stemmi del Municipio di Feltre.

Chiuderà l'appuntamento, come di consueto, il tradizionale incontro con gli studenti; saranno premiati con un omaggio in libri gli allievi meritevoli che hanno concluso il percorso delle scuole superiori diplomandosi con il massimo dei voti.

“Si sta avviando a conclusione un’annata particolarmente importante per la nostra associazione, che ci ha visto attivi in diversi ambiti, quali l’impegno per la tutela di un servizio sanitario di eccellenza nel nostro territorio e la realizzazione di rilevanti progetti di natura culturale”, sottolinea il presidente di Famiglia Feltrina Enrico Gaz.

“Questo, prosegue Gaz, nel mentre stiamo lavorando ad un profondo processo di modernizzazione della Famiglia anche sul piano tecnico e organizzativo, con l’intento primario di ampliare la nostra base sociale ed aprirci sempre più a tutta la cittadinanza. Proprio in questa chiave, conclude Gaz, l’appuntamento di fine ottobre è particolarmente significativo, poiché trasversale a diverse generazioni e ambiti della nostra città; mi auguro che vi sia un’ampia partecipazione a questa, che sarà anzitutto una giornata di festa comunitaria”.


"Consegnata la Borsa di studio in memoria di Daniele Ferro"

In una Sala degli Stemmi gremita di gente ed alla presenza del vicesindaco Claudio dalla Palma, è stata consegnata la Borsa di studio in memoria di Daniele Ferro all'Ing. Erik Gasparini.

Il Presidente di Famiglia Feltrina, avv. Enrico Gaz ha voluto ringraziare la Famiglia Ferro, che, con una donazione ha inteso ricordare Daniele, tragicamente scomparso nel 2006 in un tragico incidente. Il Presidente ha sottolineato come Famiglia Feltrina, accanto ad una missione di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale della città, vuole essere un "ponte" fra generazioni, e Daniele ne è stato l'esempio, sviluppando un suo percorso formativo e professionale sempre rimanendo fortemente radicato alla sua città.

La figura di Daniele è stata ricordata da Riccardo Foresto, un amico e collega negli studi, che era con lui quella sera.  Con parole semplici ma cariche di emozione, ha ricordato come Daniele fosse il migliore della loro compagnia, per intelligenza e vivacità, per impegno negli, ma anche per la generosità e disponibilità. 

Il Prof. Carlo Barbante ha ricostruito la storia della borsa di studio e ne ha evidenziato gli scopi, sottolineando l'elevato livello dei partecipanti ed illustrando i motivi che hanno spinto la commissione ad assegnare la borsa all'Ing. Gasparini.

L'Ing. Gasparini, infine, con una breve presentazione in Power Point ha illustrato le tematiche su cui sta lavorando. In particolare ha evidenziato come si stia cercando di costruire protesi artificiali sempre più efficienti, andando a "leggere" il pensiero mediante degli elettrodi e permettendo, così, di costruire protesi capaci di movimenti sempre più fini e simili ai movimenti naturali.



 Assegnata la Borsa di studio in memoria di Daniele Ferro"

Si è riunita nei giorni scorsi la Commissione per la valutazione delle candidature alla Borsa di studio dedicata a Daniele Ferro, generosamente messa a disposizione dalla famiglia Ferro, a favore di giovani studenti universitari feltrini dei corsi di laurea in Scienze e Tecnologia, Ingegneria e Matematica del Triveneto.

Sono state esaminate le 5 candidature presentate, tutte di studenti con un curriculum di ottima qualità.

La commissione, sulla base dei criteri definiti dal bando, ha deciso di assegnare la borsa di studio all’Ing. Erik Gasparini.

L’ing. Gasparini, dopo essersi diplomato al Liceo scientifico Dal Piaz di Feltre,  ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria Biomedica, presso l’Università di Padova ed è attualmente iscritto al 2 anno della laurea Laurea Magistrale in Bioingegneria presso l’Università di Padova, corso di Bioengineering.

Sta partecipando, nell’ambito del progetto Erasmus ad un progetto di ricerca all’estero presso il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, Svezia, che prevede l’analisi delle onde cerebrali registrate tramite Elettroencefalogramma, al fine di individuare dei modelli utili per essere applicati ad arti artificiali e consentirne il movimento tramite il pensiero.

Nei prossimi giorni sarà concordato il modo di dare ampio e pubblico risalto alla consegna della Borsa di studio al premiato.

Al premiato i complimenti di Famiglia Feltrina e gli auguri per una carriera ricca di soddisfazioni.

 Assemblea di "Famiglia Feltrina"

Due anni densi di iniziative e di programmi da attuare a breve, ma anche un rinnovato profilo dell’associazione fondata nel 1958, sono emersi dall’assemblea sociale di Famiglia Feltrina, presieduta dall’avvocato Enrico Gaz, che si è svolta domenica 7 maggio, prima del conferimento del premio San Vittore e Corona.

Sono state ripercorse a ritroso le attività del sodalizio nel 2022, cominciando da “Un sentiero per Bianca” Intitolato in memoria di Bianca Zasio  inaugurato con soddisfazione il giorno precedente. Una collaborazione con il CAI che ha attratto oltre 200 partecipanti ed è stata un’occasione importante anche per farsi conoscere e progettare attività diversificate rispetto ai tradizionali  Interessi  storico culturali che vengono normalmente riconosciuti come l’identità di Famiglia Feltrina.

È cominciata con questa iniziativa la  nuova collaborazione fattiva con la Banda Citta’ di Feltre:  nel 2021 le era stato attribuito il premio Beato Bernardino  e prosegue subito con il concerto in onore di Gabriele Gabrielli individuato per il premio San Vittore e Corona come  promotore di molteplici attività tra le quali anche la ricostituzione della banda.

Un’ulteriore novità emersa è la digitalizzazione dei numeri della rivista El Campanon che permetteranno di recuperare 55 anni di riviste, che verranno caricate sul sito di Famiglia Feltrina. Fondamentale è stato Il supporto economico di Lattebusche che ha sponsorizzato questa iniziativa che verrà presto annunciata ufficialmente con la speranza di arrivare a mettere in rete anche tutte le pubblicazioni di Famiglia Feltrina per conservarle e divulgarle forse facilitati anche dalla loro dematerializzazione e digitalizzazione, pur ribadendo l’importanza di mantenere un archivio cartaceo, adeguatamente organizzato secondo criteri archivistici, per livello  di consultazione.

Emerge la necessità di sistemare l’archivio con la memoria storica del sodalizio che nell’estate 2022  ha trasferito la sua sede a Palazzo Borgasio,  ma è stata impedita la sistemazione a causa della chiusura invernale del palazzo stesso.

Sarebbe importante anche ricostruire l’albo d’oro dei vari premi attribuiti nel tempo.

Da qualche mese il sito  viene aggiornato regolarmente ed arricchito e si è aperta una pagina Facebook nuova che ha già un certo riscontro con circa 7000 contatti.

È stata spedita ai Soci  anche una newsletter sperimentale, un buon stratagemma per informare e tenere i contatti sia tra i soci vicini che quelli lontani che possono così rimanere informati puntualmente sulle attività dell’Associazione. Il Consiglio di Presidenza definirà il nome ed il formato della newsletter.

Infine una seria riflessione è stata attuata sulla Identità che deve avere oggi Famiglia Feltrina anche per stare al passo con i tempi e rispondere alle nuove esigenze, per cercare di rimediare a quella grave crisi che la società bellunese sta affrontando: emerge la necessità di cercare di fare rete con altre associazioni territoriali e mettersi a servizio della città.  

Il Presidente, ripercorrendo gli eventi del 2022, ricorda una grave perdita: alla fine dell’anno è venuto a mancare Gianmario Dal Molin, che è molto identificato dalla comunità come anima di Famiglia Feltrina e la cui memoria merita di essere onorata al meglio.

Si propone di dedicargli il numero  della rivista di dicembre che potrebbe raccogliere gli atti del convegno che si terrà in città per conoscere la figura di Antonio Cambruzzi, al quale il Comune sta dedicando ricerche ed un convegno per l’anniversario della nascita.  

Vi è la preoccupazione, tuttavia, per la tempistica. Nel frattempo, potrebbe essere già importante arrivare a mettere a punto gli indici dell’opera del Cambruzzi, operazione già cominciata dalla Fenice.

Uno spazio rilevante nel 2022 hanno avuto gli interventi sulla sanità che vogliono essere l’inizio di una azione nuova per il sodalizio feltrino. Il Presidente  dice che dal territorio ci viene chiesto di agire e ci viene riconosciuta quell’imparzialità che potrebbe servire per diventare interlocutori terzi e propositivi che cerchino di affrontare il tema del taglio dei servizi e dello spopolamento della montagna.

Interviene anche il Presidente del CSV, che esprime preoccupazioni per le riforme del terzo settore, un’eccessiva burocrazia che schiaccia  il mondo del volontariato dal quale provenivano preziosi servizi.

È fondamentale riproporre la Carta  di Feltre in un momento così critico per la sanità di montagna: diversi soci intervengono per sostenere l’ottica di una aggregazione tra realtà di rilievo ora a livello locale e magari in prospettiva a livello provinciale perché senza trasversalità e coordinamento, senza far sistema, non è facile diventare interlocutori  con le istituzioni.

Concludendo il ricco riepilogo  si prende in considerazione il successo che ha avuto la borsa di studio Daniele Ferro per la quale la commissione ha individuato cinque possibili candidati ed ora passerà alla selezione.

Il tesoriere Mario Andreina illustra il bilancio che chiude pressoché a pareggio e viene approvato all’unanimità.


 Le Associazioni ribadiscono la loro posizione sul tema della sanità in Provincia di Belluno


 Consegnato al Maestro Gabriele Gabrieli il "Premio San Vittore 2023"

Si è tenuta domenica 7 Maggio, presso la Sala degli stemmi del Comune di Feltre, alla presenza del Sindaco di Feltre Prof.ssa Viviana Fusaro, la carimonia di consegna del "Premio San Vittore 2023" al Maestro Gabriele Gabrielli.

Nel corso della cerimonia il Presidente di Famiglia Feltrina, Avvocato Enrico Gaz,  ha voluto ricordare le finalità del premio, che quest'anno havoluto riconoscere in particolare l'impegno civico nei confronti della Comunità.

L'Avv. Giovanni Pelosio ha tracciato la vita del Maestro Gabrielli, per tutti "Il Maestro" e le innumerevoli attività in cui si è impegnato nel campo sportivo, amministrativo, musicale, e nella costruzione di ponti con l'Europa, mediante il Comitato gemmellaggi.

Al termine della cerimonia, la Banda "Città di Feltre" ha voluto omaggiare il premiato con un apprezzatissimo concerto pubblico.


 

Inaugurato a Cullogne "Il sentiero per Bianca"

Un momento pensato, voluto ed aspettato da circa 4 anni, e ritardato a causa dell'epidemia di Covid.

Si è svolta sabato 6 maggio a Cullogne di Cesiomaggiore l'inaugurazione del "sentiero per Bianca", pensato, voluto e realizzato da Famiglia Feltrina, in collanorazione con il CAI di Feltre ed il Comune di Cesiomaggiore, per ricordare la figura di Bianca Simonato Zasio, professoressa benvoluta, studiosa di storia locale, autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e naturalistico.

Numerosissime le persone intervenute alla cerimonia di scopertura della targa a ricordo, nella quale sono intervenuti Il Presidente del CAI, Renzo Zollet, il Sindaco di Cesiomaggiore, Carlo Zanella e Tiziana Conte, in rappresentanza del Presidente di Famiglia Feltrina Enrico Gaz e l'Assessore del Comune di Feltre Andrea Bona.





 

Presentata ai Sindaci del Feltrino e del Primiero la "Lettera aperta" delle Associazioni sulla sanità

E' stata presentata mercoledì 12 aprile, al municipio di Fonzaso, la "Lettera aperta" sullo stato della sanità locale sottoscritta da Famiglia Feltrina e da altre Associazioni del Feltrino.

All'incontro, organizzato dalla Sindaca di Feltre, Prof.ssa Viviana Fusaro, anche in qualità di Presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto, erano presenti, i Sindaci del Distretto di Feltre, tutti i Sindaci del Comprensorio del Primiero, l'Assessore al Sociale del Comune di Belluno Dr. Marco Dal Pont oltre ai rappresentanti delle Associazioni firmatarie della "Lettera aperta".

Nel corso dell'incontro è stato possibile presentare ampiamente il punto di vista delle Associazioni, che hanno ribadito la necessità di un'azione condivisa per affermare la assoluta specificità della montagna anche e soprattutto sul versante dell'assistenza socio-sanitaria, con l'obiettivo di garantire l'equità dell'assistenza anche nei territori più periferici.

Sia i Sindaci del Feltrino che del Primiero hanno apprezzato l'impostazione e la filosofia del documento, impegnandosi a dar vita ad azioni finalizzate da un lato a far comprendere e riconoscere, in ogni sede, la necessità di azioni specifiche per le aree montane, dall'altro di operare per creare un fronte comune con i territori di altre regioni che condividono i problemi della Provincia di Belluno, affinchè nella legge sulla montagna che si sta discutendo in parlamento, vengano adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare lo spopolamento delle aree più marginali del paese ed il degrado dei servizi offerti alle popolazioni che vivono nei luoghi più periferici. 


Il premio “San Vittore” 2023 a Gabriele Gabrielli.

Il Consiglio Direttivo di Famiglia Feltrina, riunitosi nei giorni scorsi, ha deciso di assegnare il premio “Santi Martiri Vittore e Corona” 2023 a Gabriele Gabrielli.

Novant’anni il prossimo 17 ottobre, Gabriele Gabrielli ha contraddistinto con la sua attività professionale, associativa e pubblica ampi tratti della vita sociale feltrina, e non solo, degli ultimi decenni. 

Accanto al ruolo “privato” di marito, padre e nonno, Gabrielli si è impegnato a fondo nella sua mission di insegnate, tanto da essere universalmente riconosciuto come “il maestro”. Una passione, quella per l’educazione dei ragazzi, dentro e fuori le aule della scuola, che ha trasfuso a piene mani in un altro ambito molto importante del suo vissuto, ovvero quello dello sport, e in particolar modo del rugby. Vero pioniere della palla ovale, è stato ed è tuttora anima del Rugby Feltre, nel quale dal lontano 1954 ha ricoperto diversi ruoli, da quello di giocatore, a quello di allenatore in diverse categorie sino a quello di dirigente; a tutt’oggi ricopre l’incarico di vicepresidente.

Non può essere peraltro dimenticato il suo impegno per la collettività anche nell’amministrare la “cosa pubblica”, come ha fatto nel ruolo di primo cittadino di Seren del Grappa, comune nel quale attualmente risiede, dal 1999 al 2004.

Un'altra grande passione, quella per la musica, lo ha visto interprete della Banda Città di Feltre, alla quale ha dato il proprio apporto sino dagli anni Cinquanta, contribuendo, poi, in maniera decisiva alla sua rinascita negli anni Ottanta.

Di Gabriele Gabrielli va però sottolineata anche una visione civica e civile a largo spettro, che lo ha portato a spendersi convintamente per la causa europeista. E’ stato fondatore, assieme al compianto don Giulio Perotto, del gruppo di lavoro per la creazione dei rapporti di amicizia con città straniere, tanto da divenire in seguito il primo presidente del Comitato comunale dei gemellaggi di Feltre. Anche in questo caso un antesignano, fin da quando, nei primi anni Sessanta, si adoperava tagliando il continente in lungo e in largo per stringere patti di amicizia con la città francese di Bagnols-sur-Cèze e, i tedeschi di Braunfels, gli spagnoli di Carcaixent, gli inglesi di Newbury e via di seguito.

 “Difficilmente avremmo potuto individuare una figura che meglio rappresenti ed unisca l’insieme di doti umane e di virtù civiche che il premio “Santi Martiri Vittore e Corona” intende rappresentare, rispetto a quella del maestro Gabriele Gabrielli”, sottolinea il presidente di Famiglia Feltrina Enrico Gaz. “In Gabrielli, continua Gaz, il consiglio di Famiglia Feltrina ha riconosciuto, e vuole sottolineare con l’attribuzione di questo riconoscimento, un amore per la propria comunità locale che si è tradotto e si traduce in opere concrete, in servizio fattivo, soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni. Siamo particolarmente lieti, conclude il presidente di Famiglia Feltrina, di conferirgli il premio in questo 2023, anno che segna simbolicamente la piena rinascita di tutte le attività sociali, culturali e sportive dopo la lunga parentesi della pandemia”.

La cerimonia di consegna del premio “S. Vittore” si svolgerà nella mattinata di domenica 7 maggio alle ore 11 nella Sala degli Stemmi del Municipio di Feltre, come vuole la tradizione. La figura di Gabriele Gabrielli sarà presentata dall’avvocato Giovanni Pelosio.

 (Nella foto Gabriele Gabrielli, ultimo a destra, con i ragazzi della città ungherese gemellata di Kiskunfélegyháza, ricevuti alcune settimane fa in municipio a Feltre).

Il video di Telebelluno - 7/4/2023


Presentata la "Lettera aperta” sullo stato della sanità locale sottoscritta da Famiglia Feltrina e da altre Associazioni del Feltrino.

E' stata presentata, con una conferenza stampa tenuta presso la Birreria Pedavena, la "Lettera Aperta" sullo stato della sanità locale. 

Il documento è il frutto di valutazioni sviluppate all'interno di Famiglia Feltrina e delle Associazioni (Rotary Club Feltre, Lions Club Feltre Host, Leo Club Feltre, Mano amica, Il Filo di Arianna) che hanno organizzato Venerdì 13 maggio 2022 un partecipato incontro, dal titolo “Covid 19: le lezioni di una pandemia”, con le autorevoli relazioni del prof. Giorgio Palù della Agenzia Italiana del Farmaco, del dott. Luciano Flor al tempo Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione e della dott.ssa Maria Grazia Carraro, D.G. dell’Ulss “Dolomiti”.


E' uscito il numero 49 di "Rivista Feltrina"

Rivista Feltrina è disponibile in formato cartaceo  nelle seguenti librerie:


Libreria Editrice Agorà - FELTRE (BL) - Via Garibaldi, 22
Libreria Pilotto - FELTRE (BL) -Via Tezze, 30


Borsa di studio di "Famiglia Feltrina" dedicata alla memoria di Daniele Ferro

La Borsa di Studio “Daniele Ferro” rappresenta un’iniziativa ideata e realizzata congiuntamente dalla Famiglia Ferro e dall’associazione di promozione sociale Famiglia Feltrina, per ricordare Daniele, tragicamente scomparso nel 2006.  

Daniele Ferro, Ingegnere Gestionale, già studente dell’Università di Padova era una persona geniale dal punto di vista della carriera universitaria e di grande talento dal punto di vista umano. La Borsa di Studio mira a far memoria dell’esperienza e della testimonianza di Daniele e vuole essere rivolta a studenti feltrini particolarmente meritevoli, allo scopo di favorire e sostenere il loro percorso universitario, anche in aiuto allo svolgimento di esperienze di studio all'estero.

La borsa di studio, del valore di 2.000 €, è indirizzata a giovani studenti universitari feltrini dei corsi di laurea in Scienze e Tecnologia, Ingegneria e Matematica del Triveneto.


 

Il ricordo del Presidente di "Famiglia Feltrina"

In memoria di Gianmario Dal Molin[1]

Provo trepidazione nel prendere la parola sotto queste volte dove risuonano parole ben più definitive; anzi, dove – come abbiamo appena sentito – viene pronunciata la Parola. Siamo qui non per ossequiare una usanza del passato o, peggio, per assecondare l’inerzia di una abitudine. Siamo qui perché questo luogo ci dice “tutto” dell’ispirazione a cui guardava Gianmario.
Era nato nel 1940 sull’Altopiano di Sovramonte in un contesto paesano imbevuto, verrebbe da dire impregnato, di tradizione cattolica, come descrive efficacemente in Serbo – Antropologia di un villaggio di montagna, libro dedicato alla terra d’origine e uno dei volumi più brillanti  usciti dalla sua penna. Di fronte a questa formazione così pervasiva e penetrante, Gianmario percorre un cammino originale e alternativo alle risposte che erano allora più comuni, sia quella della ripulsa, della reazione contraria sia quella della accettazione acritica, a mo’ di appiattimento alla tendenza dominante. Introdotto al mondo degli studi dallo zio, don Pietro Dal Molin, sarà capace di intraprendere una strada di interiorizzazione della fede e di elaborazione personale del vissuto religioso e delle sue ricadute negli impegni della vita corrente, laicamente, in dialogo con i non credenti, senza derive integraliste, coltivando il tutto entro uno sguardo storico della realtà, ottica nella quale mise grandemente a profitto il suo talento originale di ricercatore appassionato.
Proprio nel campo della ricerca e dell’alta cultura trovò un primo terreno di conferma della sua adesione a quella ispirazione guardando al popolo – che a volte amava definire il “santo popolo di Dio” - non come una nozione astratta ma sempre come una determinata realtà storica, costituita nelle diverse configurazioni dei rapporti sociali. Si laureò prima in Scienze politiche a indirizzo storiografico e poi in Psicologia a indirizzo clinico perseverando nello studio: vinse il concorso di bibliotecario a Cà Foscari, si perfezionò in psicoterapia della famiglia, acquisì l’abilitazione all’insegnamento al Liceo-ginnasio, divenne docente di Storia moderna alla Facoltà di lingue dello Iulm, con Gabriele De Rosa e Angelo Gambasin fondò il Centro di Storia sociale e religiosa di Vicenza e molto altro ancora. Per questo è riduttivo circoscriverlo a storico locale e uno ne prende consapevolezza leggendo la bibliografia nazionale di molti filoni di ricerca che lo hanno visto all’opera.
Fu dirigente presso la Giunta Regionale dal 1972 al 1980 nei settori della cultura e della programmazione socio-sanitaria, fu membro del Consiglio di Amministrazione dello Iulm, fu assessore alla Cultura della nostra città dal 2000 al 2003. Ma è stato soprattutto il campo socio-sanitario che lo ha visto protagonista e pioniere di passaggi delicati, strategici e complessi prima come coordinatore sociale dell’Ulss feltrina e poi come Direttore Generale dal 1995 al 1999. Accompagnò l’avvio dell’aziendalizzazione dell’Ulss attivando nuove unità come l’oncologia, la nefrologia o l’unità di cura coronarica, dando grande robustezza all’Ospedale, ma anche con una forte caratterizzazione sociale di attenzione all’handicap, alla famiglia, agli anziani, all’età evolutiva. Ecco il definitivo superamento dell’Ospedale psichiatrico, il potenziamento del consultorio famigliare, la creazione di due centri diurni per l’handicap e caso raro - a livello sia nazionale e tanto più regionale - una comunità terapeutica pubblica per le tossicodipendenze.
Nell’impegno civico c’è anche un Gianmario volontario che dietro le quinte operò nella luce che serve per vedere, più che per farsi vedere. Penso all’impegno nella Fondazione Zancan di Padova, alla guida del Comitato Pro-Ospedale, alla partecipazione al gruppo culturale di Mano Amica, all’attività nel Lions Club, nella Associazione S. Martiri e nell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, alla presidenza per quasi un ventennio di Famiglia Feltrina (che trasformò da circolo del notabilato locale in associazione di promozione sociale) e a molte altre esperienze di gratuità e di impegno disinteressato in tante formazioni sociali.
Una personalità poliedrica, ricca di idee feconde, difficilmente riducibile entro l’angustia di un solo settore, di una unica materia: se volessimo trovare un comune denominatore del suo impegno lo troveremmo con tutta probabilità nell’aggettivo “sociale”: storia sociale, visione sociale delle dinamiche ecclesiali, programmazione sociale, sociale e sanitario, psicologia sociale, formazioni sociali e così via.
Ma questo leggere e intendere la vita dentro la società, per così dire “dal di dentro”, consente, andando ancora più in profondità, di cogliere l’idea fondante sulla quale questo feltrino a tutto tondo basava il suo amore per Feltre e le sue battaglie per Feltre, cioè la convinzione totale che Feltre per il suo precipitato storico, per la sua posizione geografica, per le sue attitudini di servizio fosse una comunità naturale, il fisiologico centro comunitario di un ambito ottimale. Torna qui l’ispirazione, l’idea di una visione comunitaria delle vicende umane, per cui il difendere l’autonomia ecclesiale o sanitaria non era ai suoi occhi folclore campanilistico ma la via per creare fiducia e sicurezza sociale, per stare dalla parte del popolo, della gente. In proposito possiamo confidare che il tempo dia occasione di rivedere certe riduzioni macchiettistiche del suo pensiero e di ravvedersi da certi dileggi. Certo, il suo era un pensiero pungente, appassionato, anche ironico, con il quale – volenti o nolenti – bisognava fare i conti perché mai banale e sempre sostenuto in una tensione di impulso, di promozione.
Infine, dovremo aprire una parentesi sul Gianmario privato, nell’intimità della sua casa padre amorevole delle figlie Donatella e Monica, marito affettuoso della moglie Adorna che ha onorato nel sacramento del matrimonio. Su questo è meglio ritornare alle sue radici spirituali prendendo spunto da quanto scriveva nel 2015 sul n. 34 di Rivista Feltrina[2], in un denso contributo dedicato ai rituali di morte: “Un dato costante delle poesie ottocentesche feltrine sull’oltretomba è quello dell’esaltazione del rapporto fra vivi e morti, fra il credente ancora pellegrino sulla terra e i propri cari in cielo, come poetava il Cristini “sulla tomba della sposa”
 “… Per farmi sospirar talor mi ascondi.
Ma quando il duolo il cuor mi strazia in petto,
Quella voce mi vien del paradiso:
Sarai tu meco, e qui te solo aspetto!”.
 
Grazie Gianmario.
                                                                                 Enrico Gaz
 
 
 
[1] Il testo riprende il saluto di commiato pronunciato al termine delle esequie svolte nella Concattredale di Feltre il 16 novembre 2022 e conserva l’originaria forma colloquiale.

[2] G. DAL MOLIN, Luoghi rituali di morte: liturgie, devozioni, riti e scaramanzie del morire in provincia di Belluno dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, in Rivista Feltrina, n. 34, 2015, pp. 67 – 93.



Cari amici, durante il riposo pomeridiano di oggi è morto Gianmario.

Ha così cessato di battere il suo cuore generoso e appassionato di feltrino autentico.

Viveva l’appartenenza alla comunità feltrina come ragione di vita, nutrita con alto spessore culturale e vissuta in una pluralità di campi di azione, mai in modo banale e sempre in un’ottica di servizio.

Tra i tanti campi, Famiglia Feltrina ha forse rappresentato il terreno di impegno più continuo e duraturo (sino alla attuale Presidenza onoraria), donando in abbondanza tempo ed energie alla nostra associazione.

Forte è quindi la gratitudine che gli dobbiamo e con riconoscenza potremo essere presenti per un ultimo saluto mercoledì prossimo, alle ore 14,30, in Duomo dove si svolgerà il funerale.

Con amicizia.

Enrico


Famiglia Feltrina si presenta al nuovo Sindaco

Si è recentemente svolto presso la Sala Giunta del Municipio di Feltre un incontro di saluto tra il Presidente Enrico Gaz e il Sindaco Viviana Fusaro, anche alla presenza del consigliere Samuele Spada, delegato alla cultura.

A nome di Famiglia Feltrina il Presidente ha presentato le varie attività dell'associazione alla nuova Amministrazione, sottolineando i consolidati rapporti di proficua collaborazione da sempre intrattenuti con il Comune.

L'incontro è stato anche l'occasione per un aggiornamento sui prossimi progetti associativi e per un breve confronto sul ruolo di Famiglia Feltrina all'interno della vita comunitaria.

Al termine il Presidente ha fatto omaggio di una copia de "I soli di Bernardino" di Tiziana Conte, ultima pubblicazione edita nell'ambito della collana "Studi e Ricerche".

 

Consegnati i premi "Beato Bernardino" e "Feltre & Lavoro"




Assegnati i premi “Beato Bernardino” e Feltre  Lavoro”: la consegna nel corso dell’assemblea d’autunno domenica 16 ottobre.

Il Consiglio Direttivo di Famiglia Feltrina, riunitosi nei giorni scorsi, ha designato i vincitori dei tradizionali riconoscimenti d’autunno che verranno consegnati nel corso dell’assemblea in programma domenica 16 ottobre nella Sala degli Stemmi del Municipio di Feltre.

Per quanto riguarda il premio “Beato Bernardino”, il consiglio ha individuato quale meritevole del riconoscimento l’associazione T.I.L.T. (Tutti insieme lavoriamo per il territorio). Il sodalizio, nato nel 2014, si avvale oggi di oltre 20 socie e circa 80 volontarie, impegnate in una serie di attività legate in primis alla raccolta, alla rigenerazione e al riuso di abiti, libri, giocattoli e altri materiali di impiego comune,
che vengono poi ceduti a prezzi particolarmente accessibili. Con il ricavato di queste e altre attività, l’associazione ha finanziato in questi anni una serie di donazioni di strumenti e arredi di particolare valore e significato, anche sociale, a vantaggio di strutture assistenziali, educative e sanitarie.

Il Premio “Feltre Lavoro”, destinato ad attività economiche radicate nel territorio che si sono particolarmente distinte per dinamicità, soprattutto nella creazione di nuove opportunità di occupazione, è invece stato assegnato alla ditta IMECO di Feltre. Attiva nel campo delle coperture di edifici industriali, l’azienda della famiglia Turrin ha da poco festeggiato i 40 anni di attività, avendo tra l’altro già affrontato e avviato con successo il passaggio generazionale interno.

La cerimonia di consegna dei due riconoscimenti avrà luogo domenica 16 ottobre, durante l'assemblea autunnale di Famiglia Feltrina, in programma come di consueto nella Sala degli Stemmi del municipio di Feltre.

Alla mattinata prenderanno parte anche gli alunni degli Istituti superiori feltrini diplomatisi con il massimo dei voti, a cui l'associazione consegnerà un piccolo premio in pubblicazioni di ambito locale, e sarà anche consegnata la Borsa di studio intitolata alla memoria del dottor Michele De Boni, destinata a uno studente meritevole che frequenta il corso universitario di scienze infermieristiche che si tiene a Feltre.


Rinnovate le cariche di "Famiglia Feltrina"

Nel corso della sua ultima riunione, il Consiglio Direttivo di Famiglia Feltrina ha rinnovato le cariche per il prossimo triennio.

Enrico Gaz è stato riconfermato all’unanimità alla guida del sodalizio, così come i vicepresidenti Carlo Barbante eAnto nio Francesco Bortoli. Mario Andreina e Manlio Doglioni continueranno adoccuparsi, rispettivamente, della tesoreria e della segreteria.
“Ringrazio il Consiglio per la fiducia e l ’attestazione di stima rivoltami”, commenta ilriconfermato presidente Enrico Gaz.

“L’associazione, continua Gaz, è impegnata da tempo in un programma di ampliamento della base sociale e di rinnovamento che haporta to, tra l’altro, all’avvio nei mesi scorsi del nuovo sito internet. Proprio in occasione dell’ultimo consiglio direttivo, aggiunge il presidente, ci siamo confrontati
su alcune nuove iniziative di coinvolgimento della cittadinanza in ambito culturale e sociale, in particolar modo rivolte ai giovani, che troveranno concretizzazione nei prossimi mesi”.


 Il nuovo numero di Rivista Feltrina

È uscito il nuovo numero di "Rivista Feltrina"! Un focus monografico di 170 pagine interamente dedicato al tema del legno e del legname, assolutamente da non perdere.

Per chi non è abbonato, lo trovate a Feltre presso la Tabaccheria Le Torri, la Libreria Pilotto e la Libreria Agorà.

I "Soli di Bernardino"

Il Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre ha ospitato venerdì 8 aprile la presentazione del volume “IHS – i Soli di Bernardino”, edito da Famiglia Feltrina nella collana “Studi e Ricerche”.

La pubblicazione, realizzata da Tiziana Conte a seguito di un’attenta opera di ricerca storica e  iconografica, sarà presentata da Matteo Melchiorre.
“L’obiettivo dello studio, racconta l’autrice, è stato quello di esplorare la devozione popolare al santo Nome, che, al termine delle prediche, veniva ostentato ai fedeli, ma anche recuperare le tracce iconografiche di tale culto e distinguere il “soli” bellunesi riferibili a san Bernardino da quelli del beato Bernardino da Feltre.

Alcuni cenni storici

Si tratta di un culto che ha origini molto antiche.

Nel 1423 san Bernardino da Siena predica a Belluno e diffonde anche in questo territorio il culto del Nome di Gesù. Al termine di ogni predica, il santo era solito
mostrare una tavoletta con il trigramma IHS inscritto in un sole raggiante e consegnare ai fedeli dei cartigli recanti la sacra iscrizione, quali reliquie miracolose
da conservare devotamente, in grado di proteggere e di sanare ogni infermità fisica e spirituale.
Il simbolo diviene così universale oggetto di  venerazione, portato in processione, raffigurato su suppellettili di uso quotidiano, dipinto o scolpito sulle facciate delle abitazioni.
Dopo la morte del santo senese, molti discepoli ne raccolgono l’eredità e tra questi fra Martino da Tomo, che assumerà non a caso il nome di Bernardino da Feltre e che diverrà fervente paladino del culto al Nome di Gesù, promuovendolo nell’incessante attività di predicazione ed esortando i fedeli a scolpirlo e dipingerlo nelle proprie case.

Lo studio

Proprio da queste premesse nasce lo studio “I soli di Bernardino”, che si propone di ripercorrere le tracce iconografiche del Nome di Gesù nel territorio feltrino,
all’indomani dell’ultima visita in città del Beato, nel 1492, e fino alla metà del Cinquecento.
La ricerca ha individuato una decina di rilievi lapidei e altrettanti dipinti, molti dei quali inediti,  inalizzandone genesi, contesto, tecniche esecutive, affinità stilistiche.
L’itinerario bernardiniano prende avvio dal grande sole scolpito di porta Pusterla risalente al 1494 e - attraverso il Duomo, il museo civico, il palazzo vescovile e diverse abitazioni private della città e dei dintorni - si conclude cronologicamente a palazzo Tomitano, con il sole dipinto nel 1556.

Il volume, già distribuito ai soci di Famiglia Feltrina e agli abbonati alla Rivista Feltrina, è stato dedicato alla memoria del professor Leonisio Doglioni, che fu - tra l’altro - presidente del sodalizio feltrino e che durante le sue passeggiava amava ammirare e meditare di fronte a questo antico simbolo della fede cristiana.


Incontro con l'Autore

Si è tenuto Giovedì 28 Luglio, presso il Giardino del Museo Diocesano di Feltre, l'incontro con il nostro Consigliere Matteo Melchiorre, per la presentazione della sua ultima fatica letteraia "Il Duca".

Alleghiamo la locandina dell'incontro e la documentazione della serata.

Incontro di presentazione de "Il Duca" di Matteo Melchiorre


Nuova sede per la "Famiglia"

Si è completato il trasloco della sede di "Famiglia Feltrina" da Palazzo Tomitano, oramai poco agibile, a "Palazzo Borgasio", in via Luzzo.

I lavori si sono svolti con quello spirito di convivialità ed amicizia che da sempre ci contraddistingue.

Un sentito ringraziamento va ai Soci e simpatizzanti che si sono fatti carico del trasloco.

Finalmente "Famiglia" ha a disposizione una sede prestigiosa ed adeguata per poter contenere le numerose attività dell'Associazione:

Palazzo Borgasio


Premio “Santi Martiri Vittore e Corona” 2022
Prof. Flavio Seno

Professore ordinario di Fisica teorica della materia nell'Università di Padova, Direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei” dell’Università di Padova, Socio dell’Istituto Vento di Scienze Lettere ed Arti.
Nato a Feltre (Belluno) nel 1962, frequenta il Liceo Giorgio Dal Piaz e si laurea in Fisica a Padova nel 1987 dove, nel 1991, consegue anche il dottorato di ricerca. Nel 1988 trascorre un anno come visiting researcher presso la Katholieke Universiteit di Leuven. Dal marzo 1992 al settembre 1994 svolge attività di ricercatore post dottorato presso il Dipartimento di Fisica Teorica dell'Università di Oxford. Ritorna a Padova, al Dipartimento di Fisica, come ricercatore ed in seguito come Professore Associato (2002) e Professore Ordinario (2016).
A Padova tiene attualmente il corso di Fisica Moderna per la Laurea Triennale in Fisica, e ha tenuto in passato i corsi di Fisica Biologica per la Laurea Magistrale in Fisica e per quella in Biologia Molecolare, di Struttura della Materia e Fisica Quantistica per la Laurea in Scienze dei Materiali di Matematica e Fisica per la Scuola di Eccellenza Pietro D'Abano del corso di studio in Medicina e Chirurgia e di Meccanica Statistica per il Dottorato in Fisica. E' stato relatore di numerosi tesi triennali, magistrali e di dottorato. Ha inoltre tenuto corsi monografici presso l'Università di Nancy, presso l'Università di Oxford, presso l'Università di Calcutta e Bhubaneswar (India) e corsi di dottorato presso la SISSA di Trieste.
I temi di ricerca riguardano la teoria dei fenomeni critici applicata alla transizioni di fase nei sistemi polimerici, la fisica delle biomolecole come il folding, il misfolding e l'aggregazione delle proteine e la denaturazione termica e meccanica del DNA , i sistemi di comunicazione batterici (quorum sensing) e la teoria dei processi stocastici, in particolare i fenomeni diffusivi in ambiente disordinato.Ha tenuto circa 80 seminari su invito in numerose prestigiose conferenze internazionali ed ha regolari collaborazioni attive di ricerca (Parigi, Berlino, Potsdam, Cambridge, Kharkov) con alcuni dei gruppi più autorevoli a livello mondiale nella meccanica statistica applicata alla biofisica e ai sistemi complessi.
La sua attività di ricerca fortemente interdisciplinare lo ha portato a collaborare con docenti di vari discipline ed in particolare, a Padova, con docenti dei Dipartimenti di Scienze Chimiche, Biologia, Scienze Biomediche, Geologia, Agronomia e nel 1997 ha fatto nascere il gruppo di Biofisica a Padova in seno all'Istituto Nazionale di Fisica della Materia.
E' stato co-PI di un progetto Europeo "SCIENCE" "Linear polymers at theta point" finanziato nel 1991, PI locale di progetti PRIN finanziati nel 1998, 2000, 2002 e 2004 e PI di quattro progetti di Ateneo. All'attività di ricerca si è accompagnata una intensa azione di organizzazione di conferenze come la Euresco Conference "Biophysics from First Principles: From the Electronic to the Mesoscale" (San Feliu de Guixols 2002), le 4 conferenze internazionali "Fluctuations of small complex sistems" organizzate presso l 'ISVLA (2012,2014,2016,2018) dove ha pure organizzato il workshop "Interdisciplinary Topics in Statistical Physics" (2009). E' stato inoltre il chairman del Comitato Scientifico del FISMAT 2015, la conferenza nazionale di Fisica della Materia (Palermo, 2015).
Dal punto di vista amministrativo è stato Responsabile dell'Unità di Padova del Consorzio Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia (CNISM) dal 2008 al 2011, membro eletto del CdA del CNISM dal 2011 ad oggi, coordinatore della Commissione Scientifica dell'Area Scienze Fisiche dell'Università di Padova, dal 2013 al 2016, vice-Direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia (DFA) dell'Università di Padova dal 2015 al 2019 e Direttore del DFA dal 2019 ad oggi. Nel 2019 è stato uno dei fondatori della SIFS (Società Italiana di Fisica Statistica).

Le lezioni di una pandemia

Tavola rotonda

Venerdì 13 Maggio 2022 Ore 20.15
Sala «Veranda» - Birreria Pedavena
Ingresso libero, regolato dalla normativa vigente sul COVID

La storia dell'Associazione

La nascita della "Famigia"
L’Associazione nasce nel 1958 con lo scopo di “favorire e potenziare i valori morali, sociali, artistici, storici ed economici del Feltrino”.

Statuto - Atti - Regolamenti

"La carta di identità" dell'organizzazione
Natura dell’associazione, obiettivi, attività che si propone di realizzare e regole interne principali.

Il direttivo dell'Associazione

Il Consiglio Direttivo in carica
Assicura il conseguimento degli scopi dell’Associazione ed è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria.

Borse di studio e premi

I vari premi annuali
Tra le varie attività promosse dall'Associazione, una serie di premi annuali assegnati a uomini e imprese meritevoli.

RIVISTA FELTRINA

Semestrale a cura della Famiglia Feltrina
La viva voce, l'immagine della piccola patria per i figli vicini e lontani.

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