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Consegnati i premi "Beato Bernardino" e "Feltre&lavoro"

Domenica 29 ottobre si e tenuta una festa della comunità con l’atteso riconoscimento per il lavoro e l’operato di alcune realtà individuate dall’Associazione Famiglia Feltrina che premia anche l’impegno dei giovani studenti diplomatisi con il massimo dei voti. Dalle 10 in Sala degli stemmi sono stati attribuiti i premi “Beato Bernardino” e “Feltre & Lavoro” per il 2023. Il primo, è andato alla preziosa attività svolta da “Il filo di Arianna” . Con questo riconoscimento pubblico -come ha sottolineato il presidente di Famiglia Feltrina, l’avvocato Enrico Gaz- si vogliono segnalare all'opinione pubblica e alla cittadinanza esempi di impegno disinteressato e dedizione a vantaggio di singole persone o della collettività. Il sodalizio “Arianna, il Filo della Solidarietà” ha sede presso l'ospedale “S. Maria del Prato” ed è attivo dal 1999 come ha voluto il dottor Michele De Boni, preoccupato di fare prevenzione e cura delle malattie gastrointestinali, che proprio nel Feltrino evidenziano una incidenza del 12% della popolazione. Sono già 400 mila euro quelli donati dall'associazione e da generosi imprenditori per finanziare le attività della Onlus e acquistare apparecchiature mediche all’avanguardia che rendono il Santa Maria del Prato di Feltre un fiore all’occhiello a livello nazionale. Con una relazione puntuale il dottor Luigi Cazzola ha illustrato il prezioso operato dei duecento volontari che sotto la presidenza di Antonio Bortoli offrono importanti progetti di sensibilizzazione a favore dei cittadini, ma anche di sostegno concreto alle attività ospedaliere rappresentate in sala dal dottor Giuseppe Dal Ben, e dal dottor Andrea Buda che attualmente dirige il reparto di gastroenterologia. Il premio “Feltre & Lavoro”, invece è stato attribuito all’Agriturismo Bon Tajer di Lentiai, come premio assegnato a imprenditori che si siano distinti per lo sviluppo della propria azienda in termini di creazione di posti di lavoro, di innovazione o anche come vettore di conoscenza del territorio Feltrino. L’azienda non coltiva solo preservando la biodiversità e le colture biodinamiche, come  spiegato dalla prof.ssa Serena Turrin, ma ora abbina piatti creativi alla cucina tipica che valorizza i prodotti del territorio e della tradizione. I gestori Paganin e Tremea poi si sono aperti a progetti sociali con la cooperativa Porta aperta, con l’associazione ASSI e con le case di riposo del territorio I loro chef ha conquistato il titolo di ambasciatore del gusto 2023. Chiude l'appuntamento, come di consueto il tradizionale incontro con i giovani premiati per festeggiare il brillante traguardo di questi studenti meritevoli diplomati con il massimo dei voti. Hanno ricevuto l’ultima copia della rivista di famiglia Feltrina e un libro sull’incendio di Feltre simbolico doppiamente sia perché tutta la vita bisognerà leggere per informarsi e crescere, ma anche perché dalle ceneri la nostra città ha saputo risollevarsi come l’Araba fenice ed uscire dalla crisi come a volte può capitare di dover fare nella vita. Un ultimo significativo premio in denaro, ovvero la borsa di studio Michele De Boni, è andato a Georges Bieminou, uno studente meno giovane degli altri, iscritto a infermieristica: arrivato dal Camerun ha fatto il cuoco per vent’anni, ora coraggiosamente si è licenziato per studiare infermieristica mosso dal desiderio di poter aiutare gli altri.

(Laura Cenni)
Gazzettino 30 ottobre 2023
Corriere delle Alpi 30 ottobre 2023
Gazzettino 31 ottobre 2023
Amico del Popolo 2.11.2023

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