Premio “Beato Bernardino”
2019
all’Università degli Adulti/Anziani Aps
L’Università degli Adulti/Anziani Aps di Belluno è nata il 17 settembre 1984 a Belluno sul filone delle Università della Terza età, dopo la prima esperienza di Tolosa, promossa nel 1973 da Pierre Vellas, professore di diritto internazionale. Egli aprì l’Università degli Studi alle persone anziane, con corsi riservati, senza obbligo di titoli di studio e senza esami. Nel 1985 si associò alla FEDERUNI (Federazione Nazionale Italiana tra le Università della Terza Età), nata a Vicenza.
L’Università degli Adulti/Anziani di Belluno è una e unica e si struttura nel territorio in 13 Sezioni e due espressioni artistiche, il TeatroTre e il CoroTre. Dopo 35 anni manifesta piena vitalità con un crescente e continuo indice di gradimento. È un Movimento di 1720 iscritti dai 45 anni in su, serviti da oltre 500 tra operatori e docenti, tutti volontari, per oltre 4000 ore di lezione annue. È la conferma della validità di un progetto formativo, ampiamente verificato, da proporre ad adulti e anziani, rispondente alle loro esigenze reali per la crescita umana, per un inserimento vitale nella società e per riprogettare la vita, senza perdere la ricchezza di un’esperienza acquisita. La cultura è il filo rosso dell’Associazione, costituito da un Piano di Studi quadriennale di Corsi arricchiti da Seminari, Laboratori e Visite Culturali.
Il Giornale «Sempreverde» realizzato annualmente dagli stessi corsisti è espressione del loro protagonismo e fa da ponte di collegamento e da stimolo per le pubblicazioni delle singole Sezioni. La cultura dell’Istituzione si basa su importanti principi ispiratori: la dignità di ogni persona al di là dell’età anagrafica (in modo particolare quella dell’anziano) per superare ogni emarginazione, permettendo di assumere un ruolo peculiare nella società; il diritto allo studio per ogni persona e per la durata di tutta la vita, perché sia sempre aperta alle novità, all’apprendimento e alla crescita.
Strettamente connessa all’approccio culturale e inscindibile da esso, l’Università favorisce l’esperienza della socializzazione, così da qualificarsi come cultura non solo della riflessione, ma della relazione con un coinvolgimento emotivo equilibrato che dà il primato alla persona e non alla prestazione. Alla luce e a conseguenza di tali principi l’Università degli Adulti/Anziani si connota delle caratteristiche di democraticità, laicità, popolarità e volontariato.
In questo contesto di vita e di associazione, nel mese di novembre dell’anno 1987, nella sala della Biblioteca del Seminario Vescovile, nasceva la Sezione di Feltre. In unione al Movimento per la Terza Età di Belluno, il Circolo Anziani Romeo Centa di Feltre e l’Università degli Anziani di Belluno proposero alcuni incontri per Anziani del Feltrino. L’anno successivo furono avviati ufficialmente i primi corsi. Ebbe inizio un percorso che avrebbe portato a Feltre la filosofia dell’Università degli Anziani con la finalità di formare, informare, fare prevenzione, promuovere la ricerca, aprirsi al territorio e al sociale, per evidenziare fondamentalmente l’Essere oltre il Sapere. Ecco il senso e il valore dell’Università Adulti/Anziani allora come oggi.
Diego Modena, coordinatore della Sezione, avviava un nuovo clima culturale, in cui l’anziano era persona e risorsa. Don Giulio Perotto, in un suo discorso, così si esprimeva in merito: «Una piccola folla di cittadini che, nell’istituzione dell’Università, hanno colto una risposta a un’istanza di sapere, rimasta nascosta sotto il passare degli anni o mantenuta viva dall’esperienza e si sono sentiti interessati alla possibilità di apprendere ancora. Per non parlare della felicità che a loro viene dagli orizzonti aperti alla loro mente, dagli argomenti offerti alla loro curiosità, dalle problematiche presentate alla loro riflessione».
Lo spirito che aleggiava nella Sezione rimane sempre vivo, alla ricerca di nuove mete da raggiungere e nuove sfide da vincere. Anno dopo anno, si è giunti a porre il 32° mattone nella costruzione di questo contesto di cultura e socializzazione, nell’ottica di un’educazione permanente, ricorrente e rinnovata e di un invecchiamento attivo. Le attività contribuiscono alla formazione culturale e sociale delle persone, mediante l’attivazione di incontri, corsi e laboratori. Le tematiche proposte spaziano dalla storia all’arte, dalla letteratura alla medicina, dalla storia locale alla cultura musicale e agli aggiornamenti scientifici.
Le persone che frequentano l’Università degli Anziani avvertono il crescere in loro dell’interesse e della curiosità, la voglia di approfondire, il piacere di dialogare e di entrare in relazione con quanto li circonda. Le lezioni ascoltate diventano stimolo per la lettura successiva di articoli di approfondimento su giornali e riviste e per l’attenzione verso programmi culturali. Diventano così senza accorgersi persone nuove, capaci di mettere insieme l’oggi con l’esperienza di ieri, entusiaste di un rinnovamento continuo.
I corsisti interessati a frequentare la Sezione provengono da Feltre e dai Comuni limitrofi di Pedavena e Cesiomaggiore. Nel tempo il numero degli iscritti è rimasto pressoché costante, con 87 iscritti nell’anno 1988, 115 nell’anno 2008, 111 nell’anno 2018.
L’anno accademico comprende due trimestri: il primo va da ottobre a dicembre, il secondo da gennaio ad aprile. Fino all’anno 2017 le lezioni si svolgevano al martedì e al giovedì, dalle ore 15 alle 17, nella Biblioteca e nell’Aula Magna del Seminario Vescovile. Dal 2018 la nuova sede è diventata l’Officinema di Feltre ed è previsto un solo incontro al martedì. I laboratori di Informatica e di Pittura si sono svolti fino a pochi anni fa in sedi esterne adeguatamente attrezzate, sempre al pomeriggio, con modalità ed orari specifici. L’avvio di questi corsi è stato interrotto, non essendoci un numero sufficiente di richieste da parte dei corsisti. Continuano da anni invece i seminari di lingua inglese con due livelli di apprendimento. Ai corsi ordinari vengono spesso associate attività culturali straordinarie, come visite a città e mostre. Al termine di quattro anni viene rilasciato un attestato di frequenza. Non esistono verifiche di profitto o esami di alcun genere e per iscriversi non occorre un titolo di studio specifico.
Vari sono stati i progetti portati a termine nel corso degli anni, favorendo l’apertura mentale e l’attività cognitiva in genere, consentendo di condividere le esperienze in famiglia, imparare nuovi linguaggi e attuare un confronto con i più giovani. Sono da menzionare alcune tappe significative del percorso culturale. Nel 1996 nasce il Coro Tre, formato da corsisti diretti dal maestro Lorenzo Luciani. Da un numero di dieci o dodici cantori si è passati a una trentina e da tre voci a quattro, talvolta cinque o sei, consentendo così esibizioni di maggior prestigio. Il repertorio è notevole per numero e qualità delle pagine musicali, sia in ambito religioso che profano. Il Coro ha avuto modo di esibirsi assieme ad altri Cori della Terza età presenti nel territorio veneto; è abitualmente presente nella Cattedrale di Feltre per la Messa vespertina di Natale e Pasqua ed è sempre disponibile a cantare in altre chiese del Feltrino e del circondario, come già avvenuto a Pedavena, Zermen, Meano, Pez, Arsié.
Nel 1999 viene avviato il primo laboratorio di informatica, presso la Scuola Media Gino Rocca. Nel 2000 Carla Cecchet inizia a collaborare con il coordinatore Diego Modena e nel 2004 assume il ruolo di coordinamento della Sezione. Nel 2004 la Sezione pubblica il libro, a cura di Daniela Colferai e Giovanni Vanz, Manufatti in ferro a Feltre, nell’ambito della Mostra Regionale dell’Artigianato.
Nel 2006 la Sezione partecipa al progetto “Sulle orme di Carlo Magno” in collaborazione con numerosi Istituti d’Istruzione della Comunità Montana della Valle Camonica, con lo scopo di studiare percorsi turistico-culturali adatti a scuole di ogni ordine e grado. Dal 2005 al 2018 la sezione ha redatto un suo bollettino interno, trimestrale. Si è trattato di una semplice pubblicazione dal titolo Voci d’Argento, con informazioni essenziali e contributi di corsisti attraverso un racconto, una poesia, un commento o qualsiasi altro tipo di testo per condividere esperienze e ravvivare quel legame di appartenenza alla Sezione. Un caso particolare nella programmazione del 2010, sulla base di proposte dei corsisti stessi, è stato quello di formare gruppi di lavoro, che si sono incontrati organizzandosi liberamente per portare a termine la ricerca scelta e, alla fine, poterne fare una relazione a beneficio di tutti. È stata una sperimentazione breve, ma preziosa.
Nel 2012 in occasione del XXV anno accademico è stato pubblicato un volumetto dal titolo 25 anni di attività con la storia della sezione, foto e testimonianze dei corsisti. Nel 2013 alcuni iscritti hanno frequentato un laboratorio di lettura espressiva che ha consentito loro di mettersi alla prova in varie occasioni con la presentazione di brani e di poesie, soprattutto ha permesso la collaborazione con diverse scuole elementari del territorio. La sezione di Feltre, infatti, ha inteso mettere in atto azioni di scambio intergenerazionale consentendo ai corsisti la possibilità di integrarsi ed inserirsi in progetti culturali, con il piacere di sentirsi valorizzati a contatto con i giovani. Nel 2015 quanto mai interessante è risultata la proposta culturale del Liceo Classico Dal Piaz che ha previsto due lezioni tenute dagli studenti della classe III B sul tema della guerra. Nel 2016 è stato avviato un percorso con l’Istituto Negrelli-Forcellini con l’intento di trasmettere testimonianze del vissuto: alcuni corsisti dell’Università hanno tenuto degli incontri nelle classi coinvolte nel progetto, trattando temi come l’emigrazione, il racconto diretto di esperienze personali, il confronto di modi di vita e di pensiero. L’obiettivo finale è stato sempre quello di permettere all’anziano di mantenersi capace di relazione con le nuove generazioni, rimanere al passo coi tempi, avere un’idea positiva dell’età che sta vivendo.
Va evidenziato che sono state effettuate ricerche di gruppo per la partecipazione ai concorsi nazionali della FEDERUNI, nei quali alcuni corsisti si sono distinti con l’assegnazione di premi. Non sono mancati studi personali, sfociati poi in lezioni presentate alla Sezione, in testi per il bollettino annuale dell’«Amico del Popolo», il «Sempreverde», nonché per i concorsi provinciali dell’Università.
La giornata odierna con l’assegnazione del riconoscimento serve ad acquisire la consapevolezza di aver scritto in questi anni una pagina di storia locale e a far crescere l’entusiasmo per un’istituzione che può dare molto alla vita.
In uno spirito di civile e solidale comunione di intenti, occorre guardare al futuro, sviluppando un vivo senso di appartenenza e di identità, per coinvolgere sempre più persone in questo importante progetto culturale.