Premio “Feltre & Lavoro”
2017
a Maset Autotrasporti
Quest’anno il percorso illuminato del premio “Feltre & Lavoro” fa sosta su una realtà imprenditoriale feltrina che affonda le proprie radici sulla capacità di adattamento agli eventi e alle disponibilità che un territorio offre a chi ha la volontà e la determinazione di inseguire i propri sogni. Stiamo parlando della Società di Trasporti e Logistica Maset, gestita e diretta dall’omonima famiglia. Una realtà d i impresa locale, il cui percorso è intriso di spunti significativi, e la cui storia vuole anche essere un tributo ai tanti anni di lavoro, con tante soddisfazioni e tanti sacrifici.
Ma andiamo per gradi, perché se non si conosce il percorso storico dell’azienda Maset, non si ha la percezione di come da un sogno di gioventù si giunga a scoprire una realtà, che con ogni probabilità, ha infranto positivamente i confini delle aspirazioni iniziali. Come nasce e come si sviluppa la sceneggiatura di quello che potremmo definire il film del percorso imprenditoriale della famiglia Maset? Siamo alla fine degli anni ’50 e anche nel territorio feltrino si sta vedendo, in maniera ben definita, il chiaro segnale dello sviluppo, che sarà poi definito “boom economico”.
Guido Maset, il soggetto principe del nostro percorso storico, vive in una realtà contadina (va detto che all’epoca aveva circa sedici anni) in quel di Canal (per quei pochi che non lo sapessero Canal è una piccola frazione a sud di Feltre ai bordi della confluenza della Sonna con la Piave), è figlio di una famiglia di Mezzadri, partiti da Mareno di Piave e venuti nel territorio feltrino a mettere in pratica le proprie esperienze e capacità contadine. Si sa che la vita del contadino non è mai stata facile e i giovani del dopoguerra sono i primi soggetti che si mettono alla ricerca della giusta proporzione tra il lavoro prestato e i risultati ottenibili.
Guido è uno di questi giovani che, pur con il dovuto rispetto nei confronti della famiglia (costretta a seguire lo scorrere quotidiano del tempo nella sequenza dei ritmi dettati dalle stagioni, senza contare le ore lavorate, coltivando la terra e governando gli animali, lo stile di vita che lui ha imparato fin da piccolo), incomincia in modo determinato ad alzare lo sguardo verso altri orizzonti. Prende il coraggio a quattro mani, come si suol dire, e decide di abbandonare il lavoro della terra buttandosi a capofitto nelle sue ambizioni, vale a dire «Lavorare per me», «Produrre per me e per il mio futuro».
E qui inizia l’avventura. Poc’anzi si citava lo sviluppo post bellico e quindi si parla di ripartenza e soprattutto di nuove costruzioni alla cui base ci sta il cemento, con il cemento la sabbia; la sabbia è nella Piave… che a sua volta scorre proprio lì, a fianco casa ed è una fonte inesauribile (o quasi) di sabbia per costruire le case.
Al tempo, per avere la fiducia di chi era preposto a finanziare le tue idee, spesso bastava la propria personalità e quel pizzico di umiltà proprio delle persone affidabili. Il nostro uomo aveva queste caratteristiche ed ha avuto la fortuna di incontrare gli estimatori di ciò. Un pacco di cambiali e arrivò il primo camion e il, non primo, badile. Camion e camion di sabbia e ghiaia di tutti i tipi partivano da Canal con destinazione nei cantieri edili del feltrino, prima caricati a mano (vedi il succitato badile) e poi via via, con le disponibilità finanziarie in crescita, arriva anche l’escavatore/separatore dei vari granulati di ghiaia richiesti dal mercato.
Ma come in tutti i mercati l’evoluzione avanza a grandi passi, nicchie di mercato si saturano, altre cambiano direzione, altre ancora si evolvono. O stai al passo seguendo i dettami o ti guardi intorno e cerchi delle alternative, magari con degli obiettivi diversi. La fantasia e la curiosità non mancano a Maset. Il primo cambiamento avviene grazie alla fabbrica di birra Pedavena, la quale esternalizzando la distribuzione del proprio prodotto, dà la possibilità, in quel tempo, a parecchi imprenditori feltrini del trasporto di potenziare il proprio lavoro. Guido non ci pensa due volte, prende la palla al balzo, lascia un mercato, quello del trasporto sabbia, ormai soggetto ad altre forme di distribuzione e vendita, e salta sul treno del trasporto conto terzi vero e proprio.
Guidare, guidare e ancora guidare, lunghissime giornate alla guida sulle tratte Pedavena-Torino e non solo; le ore non si contano ma i risultati economici soddisfano e quest’ultimo aspetto è fondamentale. Intanto siamo entrati negli anni Settanta, Guido si sposa con Bruna e arrivano i figli Massimo e Stefano; questi quattro soggetti diverranno nel corso degli anni i soci della attuale Società di Trasporti e Logistica.
Sempre negli anni Settanta, la sede operativa si è spostata ad Anzù dove, costruendo la casa di famiglia, c’è pure lo spazio necessario per ospitare qualche mezzo in più e allora, perché non svilupparsi? Il lavoro non manca e la salute nemmeno, quindi è logico crescere, e qui c’è la seconda importante svolta del percorso virtuoso dell’Azienda. Due mezzi, tre mezzi, quattro, cinque, altrettanti collaboratori con l’allargamento del servizio anche ad altri settori del trasporto. Presso la casa di Anzù lo spazio non è più sufficiente, tanti soldi da parte non ci sono (se investi è difficile anche accantonare danaro) ma c’è un buon capitale che dà garanzie, c’è sempre tanta voglia di lavorare e soprattutto c’è il coraggio proprio di un vero e determinato imprenditore.
Allora si riparte con gli investimenti, acquista un capannone all’interno dell’allora nascente area artigianale di Vas. Siamo nella seconda metà degli anni Novanta e i due figli sono ormai in età da lavoro e hanno la medesima grande passione del padre: viaggiare! Quale migliore stimolo per un padre vedere che i due figli maschi hanno la sua stessa passione? I Maset (padre e figli) formano, nel campo, una squadra di lavoro che diventa una miscela esplosiva di idee e di obiettivi. Il mercato del trasporto si sta aprendo a nuove forme di servizio dove non ci si può più fermare al normalissimo movimento in linea, ma esige delle forme più evolute, con personalizzazione e frazionamenti delle prestazioni. Ognuno dei tre è in possesso di proprie peculiarità professionali. Il figlio maggiore, Massimo, è naturalmente predisposto alla movimentazione e allo stoccaggio delle merci; il secondogenito, Stefano, ama organizzare persone mezzi e relativi viaggi; il papà, infine, è sempre al timone, per mettere a frutto la sua ormai importantissima esperienza e conoscenza dei più importanti attori del settore.
Arriviamo a cavallo del secolo e proprio il passaggio d’epoca determina il radicale cambiamento dell’Azienda. Si rende disponibile una porzione di area industriale in dismissione a Cesana di Lentiai, parzialmente già predisposta e con possibilità di sviluppo, è il luogo ideale per cambiare registro. Da questo momento in poi lo sviluppo dell’Azienda è un esponenziale fatto di crescita e operatività continua. Naturalmente con gli immancabili momenti di vacche magre, come è normale che sia, specialmente in questo inizio di secolo; passaggi che però non hanno mai scalfito lo spirito e l’entusiasmo del gruppo di lavoro.
Tutte o quasi tutte le grandi e piccole aziende del territorio feltrino e bellunese in genere hanno potuto, negli anni, usufruire ed apprezzare i servizi forniti dalla Maset. Servizi sia con depositi personalizzati alle esigenze delle singole aziende, sia con consegne autonome, grazie all’uso di tecnologie informatiche e tecniche operative d’avanguardia, con l’ausilio di muletti, per lo scarico e la movimentazione delle merci, a corredo dei mezzi di trasporto; sono primi in Italia ad utilizzare queste dotazioni.
E nel mentre di tutto questo, approfittando della inaugurazione della prima nuova struttura coperta, prima di una serie di capannoni realizzati ex novo, nel 2011 la Maset festeggia i cinquant’anni di attività, nell’occasione si ha modo di capire e di apprezzare i reciproci sentimenti di familiarità esistenti tra Clienti Fornitori e Amici dell’Azienda.
Oggi la Società conta circa una quarantina di dipendenti, altrettanti mezzi di trasporto di tutte le tipologie e con tutte le dotazioni disponibili per il settore. Si sviluppa su una superfice di irca 30.000 metri quadrati di cui circa 10.000 sono coperti, destinati ad accogliere uffici, officine e soprattutto magazzini attrezzati per stoccaggi e movimentazione merci conto terzi. Naturalmente l’intero quantitativo di energia elettrica necessaria a tutta la struttura è autonomamente prodotta con impianti fotovoltaici di proprietà. La squadra Maset ha dimostrato di aver avuto ragione, la loro filosofia di lavoro ha vinto su tutto e forse contro tutto. Tante sono state le scelte coraggiose e lungimiranti: quelle evolutive le abbiamo percorse in quanto detto precedentemente, quelle morali e orientate al proprio territorio le possiamo trovare negli atteggiamenti avuti a supporto dell’attività imprenditoriale. L’Azienda ha sempre avuto un atteggiamento rispettoso nei confronti dei dipendenti pur con la fermezza dettata dal buon senso, meglio definito “del buon padre di famiglia”.
Non è mai caduta nella trappola della concorrenza sleale basata per lo più nella ricerca di manodopera sotto pagata, tramite i giochetti, per altro legalizzati, delle assunzioni al di fuori dei confini nazionali. Ha sempre mantenuto la barra a dritta nel concentrare l’attenzione aziendale sulla qualità del servizio offerto, facendo perno sulla professionalità dei propri collaboratori, persone sempre scelte nel territorio, valutate tramite contatti diretti e selezioni personali, basate su qualità trasparenti e su percezioni innate che sono proprie dell’esperienza, della conoscenza del territorio e della gente che lo vive. L’integrazione generazionale in azienda è la dimostrazione che il lavoro fatto negli anni è stato proficuo, il mosaico che fino ad oggi ha preso forma non ha i contorni già delineati, ma tali contorni sono bensì predisposti a modificarsi a seconda delle esigenze, non dell’Azienda, ma del mondo del lavoro che la circonda.
Nel futuro di una vera Azienda non c’è niente di “già visto!”, c’è invece la capacità di intuire e prevedere quale sarà il percorso, la via migliore da scegliere, senza restare rigidi su posizioni che solo all’apparenza possono sembrare consolidate. Nel contempo, l’Azienda Maset non ha mai trascurato un occhio di attenzione al territorio di appartenenza, non c’è manifestazione che abbia luogo nel Feltrino in cui, nella forma più consona, non sia presente con i propri mezzi nel supportare la logistica degli eventi. Spesso e volentieri solo a titolo volontaristico, a dimostrazione di quanto il sentimento di attaccamento alle proprie radici sia sentito e profondo.
Quello che emerge da questo excursus imprenditoriale è innanzitutto la grande tenacia e volontà di perseguire obiettivi non necessariamente ben definiti in origine, lo spirito di adattamento agli eventi nel mercato del lavoro, sempre mutevoli, e la grande capacità di tradurre alle generazioni future l’importanza di essere se stessi, mettendo a frutto la volontà e la grande curiosità di scoprire il futuro. Ora non resta che attendere l’inserimento della terza generazione, i nipoti Nicolò, Anna e Filippo stanno crescendo a grandi passi.
Un’ultima considerazione: c’è un’università che ha delle facoltà d’indirizzo non riconosciute dalle istituzioni ma bensì riconoscibili dagli uomini, possiamo chiamarle facoltà di vita. In una di queste facoltà, la Società Maset ha tutti i titoli per essere un emblematico esempio.
Ma andiamo per gradi, perché se non si conosce il percorso storico dell’azienda Maset, non si ha la percezione di come da un sogno di gioventù si giunga a scoprire una realtà, che con ogni probabilità, ha infranto positivamente i confini delle aspirazioni iniziali. Come nasce e come si sviluppa la sceneggiatura di quello che potremmo definire il film del percorso imprenditoriale della famiglia Maset? Siamo alla fine degli anni ’50 e anche nel territorio feltrino si sta vedendo, in maniera ben definita, il chiaro segnale dello sviluppo, che sarà poi definito “boom economico”.
Guido Maset, il soggetto principe del nostro percorso storico, vive in una realtà contadina (va detto che all’epoca aveva circa sedici anni) in quel di Canal (per quei pochi che non lo sapessero Canal è una piccola frazione a sud di Feltre ai bordi della confluenza della Sonna con la Piave), è figlio di una famiglia di Mezzadri, partiti da Mareno di Piave e venuti nel territorio feltrino a mettere in pratica le proprie esperienze e capacità contadine. Si sa che la vita del contadino non è mai stata facile e i giovani del dopoguerra sono i primi soggetti che si mettono alla ricerca della giusta proporzione tra il lavoro prestato e i risultati ottenibili.
Guido è uno di questi giovani che, pur con il dovuto rispetto nei confronti della famiglia (costretta a seguire lo scorrere quotidiano del tempo nella sequenza dei ritmi dettati dalle stagioni, senza contare le ore lavorate, coltivando la terra e governando gli animali, lo stile di vita che lui ha imparato fin da piccolo), incomincia in modo determinato ad alzare lo sguardo verso altri orizzonti. Prende il coraggio a quattro mani, come si suol dire, e decide di abbandonare il lavoro della terra buttandosi a capofitto nelle sue ambizioni, vale a dire «Lavorare per me», «Produrre per me e per il mio futuro».
E qui inizia l’avventura. Poc’anzi si citava lo sviluppo post bellico e quindi si parla di ripartenza e soprattutto di nuove costruzioni alla cui base ci sta il cemento, con il cemento la sabbia; la sabbia è nella Piave… che a sua volta scorre proprio lì, a fianco casa ed è una fonte inesauribile (o quasi) di sabbia per costruire le case.
Al tempo, per avere la fiducia di chi era preposto a finanziare le tue idee, spesso bastava la propria personalità e quel pizzico di umiltà proprio delle persone affidabili. Il nostro uomo aveva queste caratteristiche ed ha avuto la fortuna di incontrare gli estimatori di ciò. Un pacco di cambiali e arrivò il primo camion e il, non primo, badile. Camion e camion di sabbia e ghiaia di tutti i tipi partivano da Canal con destinazione nei cantieri edili del feltrino, prima caricati a mano (vedi il succitato badile) e poi via via, con le disponibilità finanziarie in crescita, arriva anche l’escavatore/separatore dei vari granulati di ghiaia richiesti dal mercato.
Ma come in tutti i mercati l’evoluzione avanza a grandi passi, nicchie di mercato si saturano, altre cambiano direzione, altre ancora si evolvono. O stai al passo seguendo i dettami o ti guardi intorno e cerchi delle alternative, magari con degli obiettivi diversi. La fantasia e la curiosità non mancano a Maset. Il primo cambiamento avviene grazie alla fabbrica di birra Pedavena, la quale esternalizzando la distribuzione del proprio prodotto, dà la possibilità, in quel tempo, a parecchi imprenditori feltrini del trasporto di potenziare il proprio lavoro. Guido non ci pensa due volte, prende la palla al balzo, lascia un mercato, quello del trasporto sabbia, ormai soggetto ad altre forme di distribuzione e vendita, e salta sul treno del trasporto conto terzi vero e proprio.
Guidare, guidare e ancora guidare, lunghissime giornate alla guida sulle tratte Pedavena-Torino e non solo; le ore non si contano ma i risultati economici soddisfano e quest’ultimo aspetto è fondamentale. Intanto siamo entrati negli anni Settanta, Guido si sposa con Bruna e arrivano i figli Massimo e Stefano; questi quattro soggetti diverranno nel corso degli anni i soci della attuale Società di Trasporti e Logistica.
Sempre negli anni Settanta, la sede operativa si è spostata ad Anzù dove, costruendo la casa di famiglia, c’è pure lo spazio necessario per ospitare qualche mezzo in più e allora, perché non svilupparsi? Il lavoro non manca e la salute nemmeno, quindi è logico crescere, e qui c’è la seconda importante svolta del percorso virtuoso dell’Azienda. Due mezzi, tre mezzi, quattro, cinque, altrettanti collaboratori con l’allargamento del servizio anche ad altri settori del trasporto. Presso la casa di Anzù lo spazio non è più sufficiente, tanti soldi da parte non ci sono (se investi è difficile anche accantonare danaro) ma c’è un buon capitale che dà garanzie, c’è sempre tanta voglia di lavorare e soprattutto c’è il coraggio proprio di un vero e determinato imprenditore.
Allora si riparte con gli investimenti, acquista un capannone all’interno dell’allora nascente area artigianale di Vas. Siamo nella seconda metà degli anni Novanta e i due figli sono ormai in età da lavoro e hanno la medesima grande passione del padre: viaggiare! Quale migliore stimolo per un padre vedere che i due figli maschi hanno la sua stessa passione? I Maset (padre e figli) formano, nel campo, una squadra di lavoro che diventa una miscela esplosiva di idee e di obiettivi. Il mercato del trasporto si sta aprendo a nuove forme di servizio dove non ci si può più fermare al normalissimo movimento in linea, ma esige delle forme più evolute, con personalizzazione e frazionamenti delle prestazioni. Ognuno dei tre è in possesso di proprie peculiarità professionali. Il figlio maggiore, Massimo, è naturalmente predisposto alla movimentazione e allo stoccaggio delle merci; il secondogenito, Stefano, ama organizzare persone mezzi e relativi viaggi; il papà, infine, è sempre al timone, per mettere a frutto la sua ormai importantissima esperienza e conoscenza dei più importanti attori del settore.
Arriviamo a cavallo del secolo e proprio il passaggio d’epoca determina il radicale cambiamento dell’Azienda. Si rende disponibile una porzione di area industriale in dismissione a Cesana di Lentiai, parzialmente già predisposta e con possibilità di sviluppo, è il luogo ideale per cambiare registro. Da questo momento in poi lo sviluppo dell’Azienda è un esponenziale fatto di crescita e operatività continua. Naturalmente con gli immancabili momenti di vacche magre, come è normale che sia, specialmente in questo inizio di secolo; passaggi che però non hanno mai scalfito lo spirito e l’entusiasmo del gruppo di lavoro.
Tutte o quasi tutte le grandi e piccole aziende del territorio feltrino e bellunese in genere hanno potuto, negli anni, usufruire ed apprezzare i servizi forniti dalla Maset. Servizi sia con depositi personalizzati alle esigenze delle singole aziende, sia con consegne autonome, grazie all’uso di tecnologie informatiche e tecniche operative d’avanguardia, con l’ausilio di muletti, per lo scarico e la movimentazione delle merci, a corredo dei mezzi di trasporto; sono primi in Italia ad utilizzare queste dotazioni.
E nel mentre di tutto questo, approfittando della inaugurazione della prima nuova struttura coperta, prima di una serie di capannoni realizzati ex novo, nel 2011 la Maset festeggia i cinquant’anni di attività, nell’occasione si ha modo di capire e di apprezzare i reciproci sentimenti di familiarità esistenti tra Clienti Fornitori e Amici dell’Azienda.
Oggi la Società conta circa una quarantina di dipendenti, altrettanti mezzi di trasporto di tutte le tipologie e con tutte le dotazioni disponibili per il settore. Si sviluppa su una superfice di irca 30.000 metri quadrati di cui circa 10.000 sono coperti, destinati ad accogliere uffici, officine e soprattutto magazzini attrezzati per stoccaggi e movimentazione merci conto terzi. Naturalmente l’intero quantitativo di energia elettrica necessaria a tutta la struttura è autonomamente prodotta con impianti fotovoltaici di proprietà. La squadra Maset ha dimostrato di aver avuto ragione, la loro filosofia di lavoro ha vinto su tutto e forse contro tutto. Tante sono state le scelte coraggiose e lungimiranti: quelle evolutive le abbiamo percorse in quanto detto precedentemente, quelle morali e orientate al proprio territorio le possiamo trovare negli atteggiamenti avuti a supporto dell’attività imprenditoriale. L’Azienda ha sempre avuto un atteggiamento rispettoso nei confronti dei dipendenti pur con la fermezza dettata dal buon senso, meglio definito “del buon padre di famiglia”.
Non è mai caduta nella trappola della concorrenza sleale basata per lo più nella ricerca di manodopera sotto pagata, tramite i giochetti, per altro legalizzati, delle assunzioni al di fuori dei confini nazionali. Ha sempre mantenuto la barra a dritta nel concentrare l’attenzione aziendale sulla qualità del servizio offerto, facendo perno sulla professionalità dei propri collaboratori, persone sempre scelte nel territorio, valutate tramite contatti diretti e selezioni personali, basate su qualità trasparenti e su percezioni innate che sono proprie dell’esperienza, della conoscenza del territorio e della gente che lo vive. L’integrazione generazionale in azienda è la dimostrazione che il lavoro fatto negli anni è stato proficuo, il mosaico che fino ad oggi ha preso forma non ha i contorni già delineati, ma tali contorni sono bensì predisposti a modificarsi a seconda delle esigenze, non dell’Azienda, ma del mondo del lavoro che la circonda.
Nel futuro di una vera Azienda non c’è niente di “già visto!”, c’è invece la capacità di intuire e prevedere quale sarà il percorso, la via migliore da scegliere, senza restare rigidi su posizioni che solo all’apparenza possono sembrare consolidate. Nel contempo, l’Azienda Maset non ha mai trascurato un occhio di attenzione al territorio di appartenenza, non c’è manifestazione che abbia luogo nel Feltrino in cui, nella forma più consona, non sia presente con i propri mezzi nel supportare la logistica degli eventi. Spesso e volentieri solo a titolo volontaristico, a dimostrazione di quanto il sentimento di attaccamento alle proprie radici sia sentito e profondo.
Quello che emerge da questo excursus imprenditoriale è innanzitutto la grande tenacia e volontà di perseguire obiettivi non necessariamente ben definiti in origine, lo spirito di adattamento agli eventi nel mercato del lavoro, sempre mutevoli, e la grande capacità di tradurre alle generazioni future l’importanza di essere se stessi, mettendo a frutto la volontà e la grande curiosità di scoprire il futuro. Ora non resta che attendere l’inserimento della terza generazione, i nipoti Nicolò, Anna e Filippo stanno crescendo a grandi passi.
Un’ultima considerazione: c’è un’università che ha delle facoltà d’indirizzo non riconosciute dalle istituzioni ma bensì riconoscibili dagli uomini, possiamo chiamarle facoltà di vita. In una di queste facoltà, la Società Maset ha tutti i titoli per essere un emblematico esempio.